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Fatti o promesse. L’industria dell’auto da sempre va avanti così. Da un lato i costruttori che vendono modelli con caratteristiche documentate e prezzi certificati, frutto di un lavoro da visionari del futuro. Dall’altro le case che tengono i piedi in più scarpe, per essere pronte a salire sul carro, in questo caso, più correttamente sull’auto, con la tecnologia vincente. Un esempio eclatante è l’auto elettrica sospesa tra fantasia e realtà. Prima, negli anni Novanta fu un flop pazzesco. Oggi, nel 2016 assume sempre più la fisionomia di una delle tipologie di veicoli che accompagneranno i nostri figli nei viaggi di un futuro prossimo. La parola magica che alimenta la speranza è autonomia; con 2 damigelle d’onore: batterie e ricarica. Perché il successo dell’auto elettrica è strettamente legato al superamento della paura di rimanere bloccati in mezzo alla strada con le batterie svuotate, a chilometri di distanza da una stazione di ricarica. Di passi avanti in questa direzione ne sono stati fatti parecchi, al punto che è in atto una sfida tra i costruttori ad alzare l’asticella del numero di km da percorrere con un pieno di elettricità attraverso annunci sempre più sensazionali. Perché il costo delle batterie è sceso in 5 anni del 65 per cento e promette di calare altrettanto nei prossimi 5 e l’efficienza continua a migliorare. Le autonomie, come dimostrano le supercar Model S e Model X costruite da Tesla, possono raggiungere anche i 600 km in elettrico puro e in meno di una trentina di minuti ricaricare le batterie fino al 70 per cento. Ecco una panoramica sulle elettriche più recenti con autonomia sopra i 190 km e sui loro possibili miglioramenti.

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